Come Aprire la Partita IVA: come si fa, quali sono le tasse da pagare e quanto costa

Se stai pensando di aprire una Partita IVA ma non sai da dove cominciare, sei nel posto giusto. In questo articolo ti guideremo passo dopo passo, spiegandoti come fare, quanto costa e quali tasse dovrai affrontare. Aprire una Partita IVA è una decisione importante per chiunque voglia avviare un’attività da libero professionista o imprenditore. Conoscere tutti i dettagli ti permetterà di evitare spiacevoli sorprese e iniziare nel modo giusto. Esploreremo i costi di apertura, i regimi fiscali tra cui scegliere (come il regime ordinario e forfettario), e ti spiegheremo quali tasse e contributi previdenziali dovrai considerare. In questo modo, potrai pianificare con chiarezza ogni aspetto, riducendo le incertezze e concentrandoti su ciò che conta davvero: far crescere la tua attività.

 

Come aprire la Partita IVA da libero professionista

Facciamo una sintetica premessa.

I liberi professionisti sono persone che offrono servizi basati sulle loro competenze personali, come consulenze o prestazioni tecniche. Non vendono prodotti fisici, ma il loro lavoro è legato alle conoscenze e abilità specifiche. Possono appartenere a ordini professionali, come avvocati e medici, oppure non essere iscritti a nessun albo, come nel caso di grafici o consulenti del web. Non sono obbligati a iscriversi alla Camera di Commercio, a meno che non esercitino attività commerciali, e versano i contributi alle casse professionali o alla gestione separata dell’INPS, se non fanno parte di un albo.

Ciò precisato, aprire una Partita IVA da libero professionista è un processo piuttosto semplice e richiede pochi passaggi burocratici. Segui questa guida passo dopo passo per capire cosa devi fare e quali decisioni prendere.

Scegli il Codice ATECO 

Il primo passo è scegliere il Codice ATECO, un codice che identifica il tipo di attività economica che svolgerai. Questo codice è importante perché definisce l’attività ai fini fiscali e influisce anche sulle tasse e i contributi da pagare. Ad esempio, un architetto avrà un Codice ATECO diverso da un copywriter. Se non sei sicuro di quale scegliere, puoi consultare l’elenco sul sito dell’Agenzia delle Entrate o chiedere consiglio al tuo commercialista.

Compila il Modello AA9/12

Una volta scelto il Codice ATECO, dovrai compilare il Modello AA9/12, che contiene i tuoi dati personali e le informazioni sull’attività che intendi svolgere. Potrai indicare, ad esempio, se desideri aderire al regime forfettario, che prevede una gestione fiscale semplificata e una tassazione agevolata. Il modulo può essere presentato all’Agenzia delle Entrate in vari modi: online, tramite raccomandata, oppure di persona presso un ufficio dell’Agenzia.

Scegli il Regime Fiscale della partita iva

Una decisione importante è la scelta del regime fiscale. Ecco le principali opzioni:

Regime forfettario  

Il regime forfettario è pensato per chi prevede di avere ricavi inferiori a 85.000 euro all’anno. Questo regime offre una tassazione fissa, particolarmente conveniente per i professionisti, e ti permette di non applicare e versare l’IVA.

Immagina di essere un libero professionista che incassa 50.000 euro all’anno. In questo caso, se aderisci al regime forfettario, dovrai applicare il coefficiente di redditività previsto per la tua attività. Ad esempio, per un consulente o un designer grafico, il coefficiente di redditività è del 78%

Calcolo del reddito imponibile

Il reddito imponibile, cioè la base su cui verranno calcolate le tasse, si ottiene moltiplicando i tuoi incassi per il coefficiente di redditività:

50.000×78%=39.000€

Questo significa che il reddito imponibile su cui pagherai le tasse sarà 39.000 euro.

Calcolo delle tasse

Nel regime forfettario, l’aliquota d’imposta è del 5% per i primi 5 anni (se rientri nei requisiti di start-up) e del 15% dal sesto anno in poi.

Nei primi 5 anni, pagherai: 39.000×5%=1.950€

Dal sesto anno in poi, pagherai: 39.000×15%=5.850€

Contributi previdenziali

Oltre alle tasse, dovrai versare anche i contributi previdenziali. Se sei iscritto alla Gestione Separata INPS, l’aliquota è del 26,23% sul reddito imponibile. Quindi:

39.000×26,23%=10.225,70€

Riepilogo

  • Reddito imponibile: 39.000 €
  • Tasse (primi 5 anni): 1.950 €
  • Tasse (dal sesto anno in poi): 5.850 €
  • Contributi previdenziali: 10.225,70 €

Totale da versare

  • Nei primi 5 anni: 1.950€(tasse)+10.225,70€(contributi)=12.175,70€
  • Dal sesto anno in poi: 5.850€(tasse)+10.225,70€(contributi)=16.075,70€

Questo esempio ti mostra chiaramente come funziona il regime forfettario, semplificando la gestione fiscale ma richiedendo comunque attenzione ai contributi previdenziali, che possono rappresentare una parte significativa delle spese totali.

Se desideri approfondire come funziona il regime forfettario e valutare se è la scelta giusta per te, ti invitiamo a leggere Regime forfettario: come funziona e quando conviene, dove troverai tutte le informazioni utili per una decisione consapevole.

Regime ordinario 

Se decidi di optare per il regime ordinario, avrai la possibilità di dedurre tutte le spese sostenute per la tua attività. Questo ti permette di ridurre il reddito imponibile, cioè la base su cui verranno calcolate le tasse. A differenza del regime forfettario, dove le spese non possono essere dedotte direttamente, il regime ordinario è più flessibile per chi ha molti costi legati all’attività, come affitti, attrezzature o collaboratori.

Tuttavia, le aliquote IRPEF in questo regime sono più elevate e variano in base al reddito. Questo significa che le tue tasse saranno calcolate sugli scaglioni di reddito e non su una percentuale fissa. È quindi una scelta più adatta a chi prevede di superare i 85.000 euro di ricavi o ha molte spese da dedurre, poiché in questo caso si applicano le aliquote IRPEF sugli utili, riducendo il carico fiscale in base ai costi sostenuti.

Esempio pratico 

  • Incasso annuo: 50.000 €
  • Spese deducibili: 10.000 € (ad esempio, per attrezzature, affitto, trasporti, ecc.)
  • Reddito imponibile: 40.000 € (calcolato sottraendo le spese dai ricavi)
  • Aliquote IRPEF: variabili a seconda degli scaglioni di reddito

Tabella delle aliquote IRPEF 2024

Fascia di reddito Aliquota
Fino a 28.000 € 23%
Da 28.001 a 50.000 € 35%
Oltre 50.000 € 43%

Calcolo delle tasse (IRPEF)

Il reddito imponibile si applica sugli scaglioni IRPEF:

  • Fino a 28.000 € (tassati al 23%): 28.000×23%=6.440€
  • Da 28.001 a 40.000 € (tassati al 35%): 12.000×35%=4.200€

Totale IRPEF da pagare 6.440€+4.200€=10.640€

Contributi previdenziali (Gestione Separata INPS)

I contributi previdenziali si calcolano sul reddito imponibile: 40.000×26,23%=10.492€

Tabella di sintesi dell’esempio

Voce Importo
Incasso annuo 50.000 €
Spese deducibili 10.000 €
Reddito imponibile 40.000 €
Tasse (IRPEF) 10.640 €
Contributi previdenziali 10.492 €
Totale da pagare 21.132 €

Riepilogo

Nel regime ordinario, rispetto al regime forfettario, puoi dedurre le spese sostenute, il che riduce il reddito imponibile e l’importo delle tasse. Tuttavia, le aliquote IRPEF sono più alte rispetto alla flat tax del regime forfettario. Questo regime conviene maggiormente a chi ha molte spese da dedurre.

In sintesi, il regime ordinario è particolarmente vantaggioso per quei professionisti che hanno spese significative da sottrarre ai ricavi, permettendo così una gestione fiscale più precisa e personalizzata rispetto al regime forfettario.

Iscriviti alla Gestione Previdenziale

Dopo aver aperto la Partita IVA, dovrai iscriverti alla gestione previdenziale corretta:

Se sei iscritto a un albo professionale (come architetti o avvocati), dovrai iscriverti alla cassa previdenziale specifica del tuo ordine.

Se non appartieni a un albo, dovrai iscriverti alla Gestione Separata INPS, che prevede il versamento di contributi previdenziali in base al reddito che guadagni.

Costi e Fatturazione Elettronica

L’apertura della Partita IVA è gratuita se fai tutto da solo. Se preferisci affidarti a un commercialista, il costo della consulenza è a pagamento. A partire dal 2024, è obbligatoria la fatturazione elettronica per tutti, tranne per coloro che svolgono prestazioni sanitarie. Puoi scegliere un software gratuito messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate oppure optare per uno a pagamento che offre assistenza tecnica in caso di problemi. 

 

Come aprire la Partita IVA da imprenditori 

Anche in questo caso iniziamo con una pressa.

Gli imprenditori, invece, gestiscono attività più strutturate, che possono includere dipendenti, magazzini, o attrezzature per la produzione di beni o servizi. Per questo tipo di attività è richiesta l’iscrizione alla Camera di Commercio e l’ottenimento del numero REA. Gli imprenditori versano i contributi alla gestione INPS Artigiani e Commercianti, con una quota fissa e una variabile legata al fatturato. Rispetto ai liberi professionisti, gli imprenditori hanno più obblighi burocratici, ma anche maggiori possibilità di crescita e espansione commerciale.

Dal lato pratico, aprire una Partita IVA come imprenditore, commerciante o artigiano richiede alcuni passaggi aggiuntivi rispetto ai liberi professionisti, poiché queste attività hanno una struttura più articolata. Vediamo insieme i vari step da seguire per essere in regola.

Scegliere la forma giuridica della partita iva

Prima di avviare la tua attività e aprire una Partita IVA, il primo passo fondamentale è scegliere la forma giuridica più adatta al tuo business. La forma giuridica determina il tipo di responsabilità, il regime fiscale e gli obblighi amministrativi e contributivi a cui sarai soggetto. Ecco alcune opzioni comuni:

  • Ditta individuale: ideale per chi avvia un’attività da solo. Ha una gestione semplice, e la tassazione è legata al reddito personale, come avviene per i professionisti.
  • Società di persone: come la società in nome collettivo (SNC) o in accomandita semplice (SAS), in cui i soci sono responsabili in modo personale e illimitato per i debiti della società.
  • Società di capitali: come la società a responsabilità limitata (SRL) o la società per azioni (SPA), dove la responsabilità dei soci è limitata al capitale investito. Queste società sono soggette a imposte specifiche come l’IRES e l’IRAP, e seguono regole più complesse.

Scegliere la giusta forma giuridica è essenziale per il successo e la sostenibilità della tua attività. Ogni forma giuridica ha vantaggi e svantaggi in termini di responsabilità, costi e gestione, quindi è importante valutare attentamente la tua decisione.

Per approfondire le differenze tra le varie forme giuridiche e capire quale sia la migliore per te, ti invitiamo a leggere il nostro articolo Aprire Partita Iva: come scegliere la forma giuridica ideale

Scelta del Codice ATECO

Il Codice ATECO è essenziale per identificare la tua attività economica ai fini fiscali. A seconda dell’attività che svolgerai (ad esempio commercio al dettaglio, artigianato o produzione), dovrai selezionare il codice corrispondente. La scelta del codice corretto è importante anche per determinare i tuoi obblighi fiscali e contributivi.

Apertura della Partita IVA

Per aprire la Partita IVA, dovrai compilare e presentare il Modello AA9/12 (se sei una ditta individuale) o il Modello AA7/10 (se costituisci una società). La procedura può essere effettuata tramite l’Agenzia delle Entrate, sia online che presso gli uffici competenti. Non ci sono costi per l’apertura della Partita IVA, ma potresti sostenere spese aggiuntive per consulenze o iscrizioni.

3. La presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività)

Per aprire una Partita IVA come imprenditore, commerciante o artigiano, un passaggio fondamentale è la presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). La SCIA è una dichiarazione obbligatoria che devi presentare al Comune prima di avviare la tua attività economica. Questo documento è richiesto per molte attività, tra cui quelle commerciali, artigianali e produttive, e serve a certificare il possesso di tutti i requisiti necessari per iniziare l’attività

Quando è necessaria la SCIA

La SCIA deve essere presentata prima dell’inizio dell’attività, ma anche in caso di modifiche, sospensione o cessazione della stessa. Alcune attività, come il commercio al dettaglio, i ristoranti o le imprese artigiane, richiedono sempre la presentazione della SCIA

Come si presenta la SCIA

La SCIA viene presentata telematicamente attraverso lo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) del Comune in cui ha sede l’attività. Puoi inviarla in autonomia oppure affidarti a un professionista abilitato, come un commercialista. È necessario registrarsi sul portale dedicato e seguire la procedura guidata per compilare e inviare correttamente tutti i documenti richiesti. Il giorno di presentazione della SCIA coincide con l’inizio ufficiale dell’attività

Cosa succede dopo la presentazione

Una volta inviata la SCIA, l’attività può iniziare immediatamente, ma il Comune ha fino a 60 giorni per controllare la documentazione e richiedere eventuali integrazioni o correzioni. Se tutto è in regola, la tua attività sarà considerata autorizzata

Costi della SCIA

I costi per la presentazione della SCIA variano in base all’attività e al Comune, e includono diritti amministrativi, bolli e, se ti affidi a un consulente, le spese per il suo servizio. 

Iscrizione alla Camera di Commercio

Se decidi di avviare un’attività come commerciante o artigiano, il primo passaggio è l’iscrizione alla Camera di Commercio, necessaria per ottenere il numero REA, che identifica la tua impresa. Questo passaggio è obbligatorio per chi svolge attività imprenditoriali. Puoi effettuare l’iscrizione online oppure recandoti presso la Camera di Commercio della tua provincia.

Scelta del regime fiscale della partita iva

Per le ditte individuali, la tassazione funziona in modo simile a quella dei professionisti. Anche in questo caso, dovrai scegliere tra il regime forfettario e il regime ordinario in base ai ricavi e alle spese:

Regime forfettario: valido se i ricavi sono inferiori a 85.000 euro, con una tassazione agevolata e una gestione semplificata. Non puoi dedurre le spese, ma la tassazione è calcolata su una percentuale forfettaria, che varia a seconda del tipo di attività.

Regime ordinario: se i ricavi superano 85.000 euro o hai molte spese da dedurre, questo regime consente di sottrarre i costi aziendali dal reddito imponibile. Le imposte sono calcolate sugli scaglioni IRPEF, e la tassazione aumenta in base al reddito netto. Le spese come affitti, attrezzature e personale possono essere dedotte, riducendo il carico fiscale complessivo.

Per le società di persone e le società di capitali, il funzionamento è diverso:

Società di persone: il reddito prodotto dalla società viene distribuito tra i soci in base alle quote di partecipazione, e ognuno paga le imposte sul proprio reddito personale, seguendo gli scaglioni IRPEF. La società, però, può dedurre le spese sostenute.

Società di capitali: queste società sono soggette all’IRES (Imposta sul Reddito delle Società), attualmente con un’aliquota del 24%, e all’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive). Le spese aziendali sono deducibili, e le imposte vengono calcolate esclusivamente sul reddito della società, senza coinvolgere i singoli soci direttamente.

In sintesi, per le ditte individuali, il meccanismo di tassazione è identico a quello dei professionisti, mentre per le società, sia di persone che di capitali, il sistema prevede modalità di tassazione e deduzione delle spese differenti, con imposte specifiche come l’IRES per le società di capitali. 

Iscrizione all’INPS

Una volta aperta la Partita IVA, per gli artigiani e commercianti, è obbligatorio iscriversi alla gestione previdenziale INPS Artigiani e Commercianti. Il sistema contributivo in questa gestione prevede due componenti: contributi fissi e contributi variabili. Vediamo nel dettaglio come funzionano.

Contributi fissi

Indipendentemente dal reddito che produci, dovrai versare i contributi fissi che coprono una parte della tua previdenza. Gli importi vengono calcolati su un reddito minimale stabilito ogni anno dall’INPS. Per il 2024, il reddito minimale è di 18.415 euro. Se il tuo reddito è inferiore o uguale a questa soglia, pagherai comunque i contributi fissi, che per il 2024 ammontano a:

Categoria Aliquota contributiva Importo annuo fisso Rata trimestrale
Artigiani 24% 4.427,04 € 1.106,76  €
Commercianti 24,48% 4.515,43 € 1.128,86 €

Questi importi devono essere versati anche se non raggiungi la soglia di reddito minimale e andranno versati insieme nelle scadenze stabilite:

  • 16 maggio 2024
  • 20 agosto 2024
  • 18 novembre 2024
  • 17 febbraio 2025

Contributi variabili

Se il tuo reddito supera il limite del reddito minimale di 18.415 euro, dovrai versare anche i contributi variabili. Questi sono calcolati come una percentuale sul reddito eccedente il minimale. Le aliquote sono le seguenti:

Categoria Aliquota contributiva
Artigiani 24%
Commercianti 24,48%

Esempio pratico

Per un artigiano con un reddito annuo di 30.000 euro, il calcolo sarà il seguente:

  1. Contributi fissi: 4.427,04 €
  2. Contributi variabili su 11.585 € (30.000 € – 18.415 €), calcolati al 24%

11.585×24%=2.780,40€

Totale contributi: 4.427,04€(contributi fissi)+2.780,40€(contributi variabili)=7.207,44€

Tabella di sintesi contributi INPS

Reddito Contributi fissi (24%) Contributi variabili (24%) Totale contributi
Fino a 18.415 € 4.427,04 € 0 € 4.427,04 €
30.000 € 4.427,04 € 2.780,40 € 7.207,44 €

Questi contributi garantiscono la copertura previdenziale per pensioni e altre prestazioni legate alla gestione Artigiani e Commercianti dell’INPS

Autorizzazioni aggiuntive

In base al tipo di attività che svolgerai, potrebbe essere necessario ottenere autorizzazioni o licenze specifiche (come licenze sanitarie o permessi per il commercio). È importante informarsi presso il proprio Comune per conoscere eventuali adempimenti aggiuntivi richiesti per avviare l’attività.

Conclusione 

Aprire una Partita IVA è una tappa essenziale per chiunque desideri avviare un’attività. Abbiamo visto come questo processo, anche se apparentemente semplice, richieda attenzione a diversi aspetti. Ecco un riepilogo dei principali passaggi che abbiamo trattato nell’articolo:

  1. Scegliere la forma giuridica: il primo passo fondamentale è capire quale forma giuridica si adatta meglio alla tua attività, tra ditta individuale, società di persone o di capitali. Ogni forma ha implicazioni diverse in termini di responsabilità e gestione fiscale.
  2. Iscrizione alla Camera di Commercio e SCIA: per alcune categorie, come commercianti e artigiani, è obbligatorio iscriversi alla Camera di Commercio e presentare la SCIA per avviare l’attività in regola.
  3. Apertura della Partita IVA: la procedura per aprire la Partita IVA varia in base alla forma giuridica scelta, ma può essere fatta online o con l’assistenza di un professionista.
  4. Scelta del regime fiscale: è necessario scegliere tra il regime forfettario e il regime ordinario, a seconda del volume d’affari previsto e della struttura dei costi dell’attività.
  5. Iscrizione all’INPS: per artigiani e commercianti, l’iscrizione alla gestione INPS prevede il pagamento di contributi fissi e, se il reddito lo richiede, anche di contributi variabili.
  6. Gestione dei contributi: i contributi previdenziali, suddivisi tra fissi e variabili, devono essere versati periodicamente alle scadenze prefissate. È importante essere a conoscenza delle aliquote e degli importi per evitare sorprese.

Come abbiamo visto, questi sono i principali step da seguire. Certo, è possibile gestire gran parte della procedura autonomamente, ma è sempre consigliabile farsi affiancare da un professionista, come un commercialista. Un supporto esperto ti permette di evitare errori e di avere la tranquillità di essere in regola fin dall’inizio, concentrando così tutte le tue energie sulla gestione e lo sviluppo della tua attività. In questo modo, potrai partire nel modo migliore, senza preoccuparti degli aspetti burocratici e amministrativi.

Hai ancora dubbi su come aprire la tua Partita IVA? Non preoccuparti, siamo qui per aiutarti! Prenota una consulenza gratuita con uno dei nostri esperti, che ti guiderà passo dopo passo per capire quale soluzione è più adatta alle tue esigenze. Insieme possiamo trovare il modo migliore per avviare la tua attività in sicurezza, senza stress e senza errori.

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